Non ricordo esattamente quando e chi, ma una volta mi raccontarono che meditare é come sedersi a guardare fuori da una finestra.
Ti metti li, comodo e dalla tua finestra osservi quello che succede, un po’ come si fa ancora in quei paesini fuori città dove il tempo sembra non essere arrivato.
Guardi le macchine passare, le persone camminare, gli alberi, il vento, il calore, la luce; diventi testimone di un qualcosa che scorre, immateriale, ma che da qualche parte comunque percepisci.
Insomma, osservi quello che hai davanti, se poi ci fosse un davanti.
Comunque, essendo la realtà un oggetto in costante trasformazione, può accadere che la finestra da cui guardiamo si appanni, può succedere che il vetro si sporchi, si bagni o che si rompa.
Possono succedere un’infinità di cose e tutte con la stessa risultante: perdiamo lucidità nel contatto con la realtà.
Non vediamo più cosa succede fuori dalla finestra, ma rimaniamo incastrati nel mezzo: il vetro é sporco e non posso vedere! É colpa dello sporco! Chi é stato a sporcarlo?! Vaffanculo a sto vetro, se non ci fosse sarebbe molto meglio!
Ora, possiamo rimanere incastrati li, per più o meno tempo, oppure possiamo dare un colpo di spugna e ricominciare da capo, perché in fondo noi non siamo quello che c’è dietro o davanti, noi siamo il vetro.
I don’t remember exactly when and who, but once they told me that meditating is like sitting and looking out of a window. You sit there, comfortable and from your window you observe what’s happening, somehow like in those little villages outside the city, where time seems to have not arrived yet.
You watch the cars go by, people walk, trees, wind, heat, light; you become a witness to something that flows, immaterial, but that somewhere inside, you perceive.
In short, you keep watching at what you have in front of you, if there was a front. However, since reality is an object in constant transformation, it can happen that the window from which we look at becomes clouded, it can happen that the glass gets dirty, gets wet or breaks.
An infinite number of things can happen and all with the same result: we lose lucidity in the contact with reality.
We no longer see what’s happening outside the window, but we rather get stuck in the middle: the glass is dirty and I can’t see! It’s the dirt! Who was to dirty it ?! Fuck the glass, if it didn’t exist it would be much better!
Now, we can get stuck there, for long or short time, or we can give a sponge and start over, because basically we’re not what’s behind or in front, we are the glass.